Com’è possibile parlare di invecchiamento positivo che di per sé invecchiare non lo è? Certo, se consideriamo il processo di invecchiamento soltanto secondo la dimensione del declino, a partire dai 65 anni andiamo incontro a tutta una serie di deficit a carico dei nostri sistemi sensoriali, come la vista, l’udito, il gusto, e dei nostri processi cognitivi di base, come la memoria e l’attenzione, che possono influenzare in modo determinante il nostro stile di vita. Ma il processo di invecchiamento porta con sé anche il concetto di cambiamento, che può avere una doppia valenza: si può cambiare e star bene e si può cambiare e stare male. Infine, l’invecchiamento è anche sviluppo, è maturità, è il raggiungimento della piena esperienza e della maggiore comprensione degli eventi presenti.
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