L’autostima è una componente della vita emotiva rispetto alla quale le persone differiscono in modo sorprendente. Le condizioni specifiche che sostengono il rispetto di sé di una persona costituiscono uno di quegli aspetti che nella nostra vita hanno un ruolo simile a quello che l’acqua svolge per i pesci. L’aumento dell’autostima è al centro di tutte le attività mature dell’uomo. Le persone che scoprono di aver agito in contraddizione con i propri valori morali possono provare un forte senso di colpa e vergogna, pertanto spesso si impiega una grande quantità di energia pur di non provare quell’angoscia. L’autostima è intimamente connessa alle qualità che ammiriamo e idealizziamo di noi stessi e degli altri.
Una bassa autostima può essere causa e conseguenza di molte cose, può compromettere le relazioni amicali e sentimentali, può essere limitante sul piano lavorativo, può portare ad un umore depresso e creare dinamiche di dipendenza.
Anche un’eccessiva autostima può essere fonte di disagio, in quanto, anche se apparentemente consente un migliore adattamento alla società, rispecchia un’incapacità di regolare in modo ragionevole l’immagine di sé, che molto spesso nasconde altrettante sofferenze. Di certo, il tipo di cultura in cui viviamo, con i suoi cambiamenti cronici vertiginosi e l’enfasi che pone sull’immagine e sulla capacità di deformare la realtà a proprio favore, rende il raggiungimento di un senso stabile di chi siamo ancora più difficile. Pertanto l’autostima è il prodotto dinamico di processi sia individuali che sociali, di tipo affettivo, cognitivo e relazionale.
In un percorso psicoterapeutico su può lavorare per raggiungere un buon livello di autostima, cercando di capire quali sono i meccanismi sottostanti che hanno creato quel tipo di disagio, con l’obiettivo di acquisire una maggiore consapevolezza di sé, in particolare delle proprie risorse, per poter migliorare la propria qualità di vita.